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Canali Viadaneri
Barcarolo
Ponte di Barche - Foto Roberta Pavone
Nebbia
Vigneto Viadanese

LA TERRA DI VIADANA

un'isola di terra e di acqua disegnata dal Po

Viadana: nella carta geografica va cercata dove diventa difficile considerare la lombardia (mantovana) ancora lombarda. Non per questo però diventa emiliana anche se, all'argine maestro del Po sulla riva di fronte si vede Brescello, paese di Peppone e Don Camillo.

Il ponte sul grande fiume c'è, ma unisce solo il traffico e nient'altro:
la prima diversità sta nella forma, che infatti alla testata sinistra è di Grana Padano,
alla destra di Parmiggiano Reggiano.

Non bastasse, esce spumeggiante diversità pure dalle bottiglie di Lambrusco,
per le quali non c'è ponte che tenga: ognuno il suo,
in Emilia sarà Grasparossa, Salamino, Sorbara, Castelvetro
mentre dalla parte viadanese vigne e cantine danno, appunto,
il Viadanese-Sabbionetano.

Insomma, per inquadrare Viadana viene buona la parola forestiera "enclave"
a definire un'isola di terra e di acqua disegnata dal Po e dall'affluente Oglio,
che ritiene di distinguersi con la sua identità proprio perché ce l'ha,
come polo manifatturiero e per quanto raccoglie da una terra strappata alla palude
con la bonifica, nei secoli.

 

Per dirla con il Giovannino Guareschi di "Mondo Piccolo", dirimpettaio parmense,
"basta fermarsi sulla strada,
guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco
e nasce una storia
".

 



Alcuni testi sono tratti da articoli del giornalista scrittore Renzo Dall'Ara